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L'ho appena estratto dalla scatola e già mi guarda male

  • Guido Pizzorno
  • 17 mar 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

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Sperava di potersi pavoneggiare sulla pelle abbronzata di Fernanda Maciel e invece …

Come biasimarlo.

Ma perché l’ho comperato? Un attrezzo tipico da triatleta. Io faccio a stento una vasca a rana senza affogare.

Essenzialmente perché tutti i trail runner portano un orologione al polso.

C’era tutta una fila di 9 baro, ProTrek, Vantage che si candidava. Anche il cugino Instinct ci ha provato.

Forse bastava l’i-phone con il fido Strava.


Bada bene, Ciccio, che con tutti i soldi che ho scucito non avrai vita facile. Dovrai dare tutto te stesso per non finire al posto della sveglia sul comodino.

Prima di tutto voglio che ad ogni fottuto mezzogiorno su quel piccolo occhio tondo ci sia scritto 12.00. Non un minuto di più, non un minuto di meno!

E voglio che, quando arriverò stupito sulla cima del Bianco o, ad esempio, valicherò ansimante il Loson tu mi faccia vedere 4810 e 3299. Non vorrò sentire ragioni. Quella microscopica nube all’orizzonte non significherà che la pressione sta crollando. E, anche se non mi sarò sbattuto a ritarare a ogni rifugio, attiverai la costellazione di satelliti con cui ti intrattieni (americani o russi, non me ne frega), chiederai al tuo timpano e, maledizione, mi darai quei precisi numeri esatti!

Ho pochi peli sul polso, sono pallido, il cinghino in genere lo stringo bene. Per cui se dopo 10 k a 5 al minuto la mia frequenza media non sarà almeno di 187 non avrai scampo.

Io in genere mi perdo anche nelle mutande. Per cui, se traccio un percorso sul computer e quello niente niente te lo passa, sarà il caso che su quel percorso, tu, mi ci mantenga. E non voglio sentir parlare di bosco troppo fitto, di bastionate rocciose, di triangolazioni andate male!

Un tuo predecessore possedeva tra le virtù un termometro che al polso indicava sempre (chissà perché) un bel teporino primaverile. In una giornata d’inverno l’ho appeso allo zaino per sapere quanto cazzo facesse freddo quel giorno. Si è spento. Morto ghiacciato.

Ora, so che anche tu hai un termometro da qualche parte lì dentro. Vedi di non prendere la polmonite alla prima nevicata!

Ah, a proposito. Si dice tu abbia in pancia una delle batterie più robuste del mercato. Vediamo di non fare scherzi. La scritta batteria scarica non la voglio vedere! E se un giorno il fato mi dovesse riportare al Tor, questo è certo, ti accontenterai di qualche ricarica veloce.

Lo so bene. Cercherai di fregarmi con un incomprensibile e interminabile menù di funzioni esoteriche, di Training Status, Stress Core e via così. Ti metterò alla prova.


Se davvero sarai capace di migliorare le mie prestazioni e il mio senso di benessere, va bene, ti terrò con me a lungo.

Altrimenti.

Sul comodino.

Vicino alla dentiera.

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